martedì 3 marzo 2020

Nuovo BUY per il portafoglio - Un gigante della salute con potenziali superiori al 100% e 44 anni di crescite dei dividendi

Approfittando delle quotazioni particolarmente favorevoli, nel report di oggi aumentiamo l'esposizione su una importante società internazionale operante nel settore farmaceutico, con un lungo track record di 44 anni consecutivi di aumenti dei dividendi. Il titolo è in calo del 35% negli ultimi 12 mesi e del 22% da inizio 2020. A questi livelli, il price earning è pari a sole 7,8 volte gli utili, uno dei livelli più bassi tra le grandi società del comparto, e tra tutti i titoli quotati a Wall Street.

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da forti ribassi su tutti i mercati azionari internazionali a causa dei timori per i possibili impatti economici in seguito all'estensione dell'epidemia di coronavirus. In particolare, l'indice S&P500, che raggruppa le 500 aziende maggiormente capitalizzate negli Stati Uniti, ha chiuso venerdì scorso a 2.954,22 punti, con una flessione di -11,5% da venerdì scorso, e di -12,8% dai massimi storici del 19 febbraio scorso, registrando la peggiore performance settimanale degli ultimi 10 anni. Inserendo il movimento in un più ampio contesto storico, si evidenzia come questo tipo di ribassi siano stati piuttosto rari a Wall Street. Secondo uno studio storico pubblicato da Ploutos su Seeking Alpha, su oltre 23.000 sessioni di borsa aperta dal 1928 ad oggi, ribassi superiori al 3% per due giorni consecutivi, come quelli avvenuti tra lunedì e martedì scorso, si sono verificati solamente 40 volte in 92 anni, con una incidenza di appena 0,17% sul totale delle sedute. In particolare, 25 delle 40 volte si sono concentrate nella depressione dal 1929 al 1933, e altre 5 volte nella recessione del 2008.

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fonte Ploutos Seekingalpha

In aggiunta, ribassi superiori al 4% in una giornata, come quello avvenuto giovedì scorso, si sono verificati solamente 51 volte negli ultimi 75 anni. Per completare l'analisi storica vale la pena di confrontare l'impatto del coronavirus sulle borse rispetto ad altre importanti epidemie globali del passato. In questo contesto l'analista John Buckingham ha confrontato le reazioni dei mercati azionari dopo la pubblicazione di alcuni articoli allarmistici apparsi nel passato su importanti giornali internazionali allo scoppio di precedenti epidemie globali (Aids del 1983, Sars del 2003, Aviaria del 2005, H1N1 del 2009 ed Ebola del 2014). Come si evidenzia dalla tabella pubblicata qui sotto, nonostante i titoli drammatici apparsi sui giornali, già 3 mesi dopo la loro pubblicazione, l'indice S&P500 evidenziava in media un guadagno di +4%, salita fino a +480% dal manifestarsi di quegli eventi fino ad oggi.

Titoli dei giornali e rendimenti di borsa
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fonte TPS report - Kovitz Investment Group

In aggiunta, dal 1956 ad oggi, negli Stati Uniti abbiamo assistito a 11 recessioni economiche, in media una ogni 5,8 anni. L'ultima recessione risale al 2008-2009, seguita da un mercato fortemente rialzista che ha portato l'indice S&P500 a quadruplicare il suo valore negli ultimi 12 anni. E' chiaro, che dopo un periodo storico così lungo, caratterizzato da crescite quasi continue, i fondamentali del mercato apparivano particolarmente elevati rispetto alle medie storiche, e l'emergenza coronavirus ha amplificato fortemente una fase di correzione, che molto probabilmente sarebbe comunque arrivata. Risulta importante ricordare che, nonostante le 11 recessioni economiche degli ultimi 65 anni abbinate a innumerevoli fasi di ribasso dei mercati, da gennaio 1956 ad oggi l'indice S&P500 ha messo a segno una crescita complessiva pari a +7364% senza considerare i dividendi, e +49529% considerando i dividendi, con un rendimento annuo pari a +10,2% annuo composto In questo contesto, i dividendi hanno costituito la parte maggiore dei ricavi per gli azionisti nel lungo termine, fornendo maggiore stabilità e minore correlazione con la forte volatilità delle quotazioni di breve termine. In questo contesto, l'attuale fase di ribasso può costituire una interessante occasione per inserire in portafoglio alcune delle più importanti aziende internazionali a dividendo, mediando i corsi o iniziando a costruire nuove posizioni a prezzi fortemente scontati. Certamente è presto per dire che l'attuale ribasso sia stia esaurendo, ed ulteriori cali non sono da escludere nel breve termine, ma il nostro scopo non è quello di investire sempre ai minimi, ma quello di costruire una rendita solida e crescente da dividendi mediante investimenti mirati su alcune aziende leader, capaci di produrre redditi elevati e capital gain superiori, con qualsiasi andamento di mercato, in un ottica di medio lungo termine.

Analizziamo ora i dividendi percepiti a febbraio per il nostro portafoglio Top Analisti. Nel mese appena trascorso abbiamo percepito 21 dividendi, per un controvalore pari a 4.996 dollari, portando il totale complessivo degli ultimi 12 mesi (marzo 2019 - febbraio 2020) a 59.217 dollari, in aumento di +106% rispetto ai 28.771 dollari incassati nel 2010, senza apporti di nuova liquidità nel periodo e reinvestendo esclusivamente i dividendi percepiti. Questo dato conferma il forte trend di crescita cedolare per il modello in atto già da diversi anni, in linea con i nostri obiettivi di produrre nel tempo una rendita passiva crescente, investendo in un ristretto gruppo di società internazionali leader, caratterizzate da lunghi track record di aumenti di utili e dividendi. La nostra analisi evidenzia un dato significativo: negli ultimi 10 anni i dividendi che abbiamo incassato per il portafoglio Top Analisti hanno contribuito per il 48% della performance complessiva, confermando l'importanza della componente cedole per i risultati di lungo termine. L'aumento della rendita ha evidenziato un andamento costante ogni anno, con crescite stabili indipendentemente dalle oscillazioni di breve termine degli indici azionari. Dopo questi incrementi, il nostro rendimento è attestato ora al 8,6% annuo calcolato sui prezzi di acquisto (yield on cost), e al 3,8% sulle attuali quotazioni di borsa. Per raggiungere questi obiettivi, in questi anni, abbiamo interamente reinvestito tutte le rendite percepite in nuove società ad elevato dividendo, sfruttando il potente effetto leva generato dall'interesse composto. Ipotizzando per i prossimi 10 anni le stesse crescite dei dividendi registrate nell'ultimo decennio, potremmo aspettarci una rendita annua sui prezzi di carico di quasi il 17% annuo nel 2030!

Vediamo ora nel dettaglio le variazioni da apportare ai nostri tre modelli di portafoglio, inclusi nell’abbonamento di Secondo Livello da 19,99 euro mensili sottoscrivibile con carta di credito o bonifico bancario online.

Portafoglio Top Analisti

Descrizione portafoglio Top Analisti: Questo particolare portafoglio è attualmente uno dei più replicati dai nostri abbonati, e racchiude  in un unico modello le raccomandazioni di un pannello di alcuni tra i maggiori analisti e Guru internazionali, presenti nelle migliori classifiche di reddito e performance. Composto attualmente da oltre 60 società internazionali quotate sul Nyse e sul Nasdaq, Top Analisti si è trasformato nel corso degli anni in una vera macchina da reddito, con oltre 250 cedole accreditate ogni anno ai partecipanti e un dividendo incassato in quasi ogni giorno lavorativo dell’anno. Nel file PDF relativo al portafoglio, aggiornato ogni settimana e scaricabile ad inizio report, è indicata la percentuale investita su ogni titolo. In questo modo, ciascun abbonato può replicare il portafoglio con precisione, con importi superiori o inferiori a quelli indicati, semplicemente aumentando o diminuendo le singole quantità da acquistare per ogni titolo con la stessa proporzione suggerita nel modello.

Fondamentali portafoglio Top Analisti: Sulla base delle ultime chiusure di borsa, il  portafoglio presenta un dividendo medio atteso pari al 3,8% annuo. Il price earning medio del portafoglio è pari a 14,4 volte gli utili attesi per il prossimo anno (Forward P/E). Il Pay Out medio è pari allo 0,6. Il Pay Out indica la percentuale dell’utile annuo destinata agli azionisti come dividendo. In generale, preferiamo società che mantengono livelli di Pay Out più contenuti, a garanzia di ulteriori incrementi delle cedole anche per il futuro. Attualmente il portafoglio presenta una rischiosità inferiore al mercato, con un Beta pari a 0,9. Il Beta è una misura del rischio di una azione e misura la variazione attesa del rendimento del titolo per ogni variazione di un punto percentuale del rendimento di mercato. Una azione con un Beta superiore a 1 tende ad amplificare i movimenti di mercato (il titolo è più rischioso del mercato). Al contrario, una azione con Beta compreso tra 0 e 1 tende a muoversi nella stessa direzione del mercato (il titolo è meno rischioso del mercato).

Potenziale portafoglio Top Analisti a 6-12 mesi+28,7% (24,9% target medio analisti +3,8% dividendo medio) secondo le valutazioni medie di 12 analisti internazionali, con un rating medio dei titoli pari a BUY (2,2), in una scala da 1 Strong Buy a 5 Sell. Complessivamente, le 64 società che compongono il nostro modello Top Analisti mostrano un potenziale pari a +24,9% nella rilevazione odierna, a cui si aggiunge un dividendo medio del 3,8% annuo, per un totale di incremento stimato pari +28,7%.

Movimenti di oggi per il portafoglio Top Analisti:


Acquisti: Utilizziamo la disponibilità derivante dalla vendita e dagli ultimi dividendi incassati e acquistiamo oggi 54 azioni PASSA AL LIVELLO 2.

Nuovo BUY a forte sconto - Un gigante della salute con potenziali superiori al 100% e 44 anni di crescite dei dividendi 



Il settore dei farmaci è uno dei business più difensivi, capace di performare in modo costante anche durante le fasi di recessione o rallentamento economico. I consumatori difficilmente riducono l'utilizzo di farmaci in caso di crisi, destinando piuttosto ad altri comparti eventuali tagli o risparmi di spesa. In aggiunta, la popolazione mondiale sta progressivamente invecchiando, con un aumento della vita media, generando una tendenza ad una maggiore domanda di farmaci. Secondo un recente studio di Iqvia, il mercato mondiale dei farmaci è pari a 1,2 trilioni di dollari. Entro il 2023, si stima che questo valore possa superare 1,5 trilioni.

Descrizione del business: Fondata nel 1901 ed oltre 400.000 dipendenti, questa multinazionale gestisce un network globale di oltre 138.000 farmacie nel mondo, situate tra Stati Uniti, Irlanda, Norvegia, Svezia, Olanda, Regno Unito, Italia e altre Cina, uno dei mercati più promettenti a livello globale. La divisione europea di questa azienda, con 350 centri di distribuzione in 19 paesi, è uno dei più grossi distributori farmaceutici e fornisce medicinali, altri prodotti sanitari e servizi a oltre 110.000 farmacie, medici, centri sanitari e ospedali. I ricavi complessivi del 2019 ammontano ad oltre 136 miliardi di dollari annui.

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Trend del dividendo: La società ha incrementato il suo dividendo ogni anno negli ultimi 44 anni. Il dividendo attuale è pari al 4% annuo, corrisposto in quattro rate trimestrali. Storicamente, il dividendo si è mosso da un minimo di 0,7% nei periodi di sopravvalutazione dei titolo ad un massimo di 2,8% nei periodi di maggiore sottovalutazione del titolo. Per ritornare in area di sottovalutazione, il titolo dovrebbe crescere di oltre il 100% dai valori attuali.

Trend storico degli utili e previsioni: Negli ultimi 5 anni la società ha incrementato gli utili di +13,3% annuo. Per i prossimi 5 anni gli analisti prevedono un aumento degli utili pari al 2,2% annuo.

Multipli di borsa: Il price earning attuale del titolo è pari a sole 7,8 volte gli utili attesi per il 2020. La capitalizzazione attuale è pari a 41 miliardi, con un rapporto prezzo/ricavi pari a 0,31 volte.

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Giudizio degli analisti e valutazioni: Il giudizio medio dei 18 analisti e broker che seguono il titolo è pari a HOLD (3,2) su una scala da 1 a 5 ( 1= Strong Buy, 2=Buy, 3=Hold, 4=Moderate Sell, 5=Sell). Nelle ultime settimane gli analisti di Morningstar stanno assegnando al titolo un rating elevato, pari a quattro stelle, con un potenziale pari a +42% rispetto al valore intrinseco calcolato. In aggiunta, nei mesi scorsi una importante società specializzata in fusioni, acquisizioni e private equity ha segnalato questa azienda come possibile target per una privatizzazione, evidenziando un valore intrinseco superiore di circa il 50% rispetto alle attuali quotazioni di borsa. Qualora questa previsione dovesse concretizzarsi, si tratterebbe della maggiore operazione mai realizzata a Wall Street. Su queste basi, approfittando della correzione di questi giorni, aumentiamo oggi l'esposizione sulla società nel portafoglio Top Analisti.

Portafoglio ETF Italia

Descrizione portafoglio ETF Italia: Questo particolare portafoglio è composto esclusivamente da oltre 20 tra ETF e fondi chiusi, tutti quotati sulla borsa di Milano e facilmente negoziabili con qualsiasi banca o intermediario di trading online. Con oltre 40 cedole distribuite ogni anno ai partecipanti e operazioni di trading limitate, il portafoglio ETF Italia costituisce un potente e comodo strumento in grado di abbinare una rendita annua crescente a potenziali incrementi del capitale investito nel medio lungo termine, con una composizione bilanciata di azioni, obbligazioni, fondi immobiliari, materie prime e metalli preziosi. La facilità di utilizzo dello strumento ETF permette di costruire portafogli fortemente diversificati anche con piccole disponibilità, puntando su aree del mondo in forte crescita o su comparti specifici difficilmente raggiungibili con investimenti diretti. Nel file PDF relativo al portafoglio, aggiornato ogni settimana e scaricabile ad inizio report, è indicata chiaramente la percentuale di investimento suggerita per ogni ETF. In questo modo, ciascun abbonato può replicare il portafoglio con precisione, con importi superiori o inferiori a quelli indicati, semplicemente aumentando o diminuendo le singole quantità da acquistare per ogni ETF con la stessa proporzione suggerita nel modello.

Movimenti di oggi per il portafoglio ETF Italia:

Vendite: vendiamo 50% della posizione di PASSA AL LIVELLO 2.

Nuovi acquisti: Utilizziamo il controvalore derivante dalla vendita e la liquidità disponibile in portafoglio derivante dagli ultimi dividendi incassati e acquistiamo ulteriori 40 azioni PASSA AL LIVELLO 2.

Cento campioni americani del dividendo in un unico ETF a cedola trimestrale

Era già da diverso tempo che volevamo aumentare la quantità di questo ETF, ma le quotazioni risultavano troppo elevate, con una ricca performance maturata di oltre il 130% dal nostro acquisto. La correzione di questi giorni ci permette di investire nuovamente oggi su questo strumento. Storicamente, i titoli caratterizzati da lunghi track record di crescite dei dividendi hanno ottenuto le performance più elevate in borsa nel medio lungo periodo. Le motivazioni sono evidenziate in uno studio di S&P Global: per aumentare il dividendo per molti anni consecutivi (o per decenni), una società deve mantenere una capacità finanziaria superiore abbinata ad una rigida disciplina gestionale. Attualmente solamente 139 società sulle oltre 5000 aziende quotate a Wall Street vantano un primato di oltre 25 anni consecutivi di crescite dei dividendi. Questi leader detengono una media di 39,3 anni di aumenti del dividendo, con una crescita media della cedola di +6,8% nel solo ultimo anno. Questo particolare ETF è attualmente il fondo più performante del nostro portafoglio, con un guadagno di +122% dal nostro acquisto e presenta un rating attuale elevato, pari a quattro stelle Morningstar. Il fondo, quotato a Milano, è unico nel suo genere e raggruppa in un unico strumento una ristretta elite di società prestigiose quotate a Wall Street con una storia di almeno 20 anni di crescite consecutive del dividendo, molte delle quali fanno anche parte singolarmente del nostro portafoglio Top Analisti. Su queste basi, può essere anche utilizzato come un portafoglio completo sui migliori titoli Usa a dividendo.

Storicamente, queste tipologie di titoli con lunghi track record di crescite dei dividendi hanno costantemente sovraperformato i principali indici azionari. Negli ultimi 10 anni, un indice composto da titoli simili a quelli contenuti in questo ETF, ha ottenuto una performance superiore di quasi cento punti percentuali rispetto all'indice S&P500, con una volatilità decisamente più contenuta. L'indice ha mostrato risultati migliori sopratutto durante le fasi di ribasso: in particolare, durante la recessione del 2008, l'indice S&P500 ha registrato una perdita del 37%, contro una flessione più contenuta, pari al 21,9% di questo gruppo di titoli. In qualità di strumento a rendita, questo ETF raccoglie tutte le cedole dei titoli sottostanti e le distribuisce ai partecipanti in comode rate trimestrali. Considerato l’importante track record delle società contenute nel portafoglio (almeno venti anni consecutivi di crescita dei dividendi), lo strumento dovrebbe essere in grado di remunerare ogni anno i partecipanti con dividendi crescenti, di pari passo all’incremento delle cedole sottostanti. 

Per selezionare i titoli da includere nel fondo, questo ETF utilizza un sofisticato screening di ricerca:

1) Per mantenere una adeguata liquidità, il fondo parte da una analisi di tutte le principali 1.500 aziende Usa maggiormente capitalizzate.

2) Per entrare nel portafoglio di questo ETF, le società devono avere garantito una crescita consecutiva dei dividendi di almeno 20 anni.

3) Dopo l’applicazione di questi rigidi parametri, i titoli vengono ordinati in ordine decrescente in base al rendimento da dividendo, selezionando i primi 100 titoli, con un massimo del 4% investito su ciascuna posizione. Il portafoglio viene poi controllato e modificato ogni tre mesi. Complessivamente, il dividendo medio dei 100 titoli contenuti attualmente nel fondo è pari al 3,3% annuo, di cui 2,2% distribuito ai partecipanti, con una capitalizzazione media di 48 miliardi per ciascuna società e un price earning medio pari a 15,8 volte.

I principali titoli del fondo al 28/02/2020
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Portafoglio Top Dividend
Rendimento medio 9,3% annuo - Il portafoglio di dieci titoli ad alto
 dividendo

Descrizione portafoglio Top Dividend: Questo particolare portafoglio mira a raggiungere una redditività superiore, ed è composto costantemente dai dieci titoli americani con il dividendo più elevato. Complessivamente, il modello offre livelli cedolari elevati, con un rendimento medio annuo pari al 9,3% ed un price earning medio pari a 10,4 volte, rispetto ai multipli offerti dall’indice S&P500, che presenta dividendi a 1,8%, ed un price earning a 18,4 volte. Secondo i dati di Back Test, dalla partenza di settembre 2000 ad oggi, il portafoglio ha messo a segno un rendimento pari al 11,7% annuo composto, contro una performance dell'indice S&P500 pari al 5,9% annuo nello stesso periodo. Il rendimento cumulativo del modello è stato pari a +703%, contro +194% realizzato dall'indice S&P500 nello stesso periodo. Secondo i dati di Back Test, dalla partenza di settembre 2000 ad oggi, il portafoglio ha messo a segno un rendimento pari al 11,9% annuo composto, contro una performance dell'indice S&P500 pari al 6,2% annuo nello stesso periodo. Il rendimento cumulativo del modello è stato pari a +773%, contro +194% realizzato dall'indice S&P500 nello stesso periodo. Con una redditività elevata, e una media di oltre 40 cedole annue distribuite ai partecipanti, Top Dividend si propone di ottenere un mix di dividendi e performance superiori nel corso di un intero ciclo di mercato. 

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Movimenti per il portafoglio Top Dividend: Sulla base dei dividendi, tutti i dieci titoli selezionati martedì 11 febbraio 2020 restano confermati per il mese in corso, e sono da mantenere in portafoglio senza variazioni fino a martedì 10 marzo 2020, data del prossimo aggiornamento mensile.

Buone performance a tutti!
Paolo Crociato

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