venerdì 27 novembre 2020

In pensione oggi con un piccolo investimento in Starbucks dal suo collocamento in borsa del 1992?


Andare in pensione oggi con oltre 5.000 dollari al mese con un solo piccolo investimento fatto su Starbucks nel 1992? Prima di tutto chi è questa società? Fondata nel 1971 ed oltre 345.000 dipendenti, Starbucks Corporation è quotata sul Nasdaq con simbolo SBUX e codice Isin US8552441094. L' azienda è il leader mondiale nella torrefazione e distribuzione di caffè di qualità, con una rete di oltre 32.000 caffetterie in tutto il mondo e ricavi per 23 miliardi di dollari previsti per l'anno in corso. I suoi punti vendita sono diventati nell'immaginario collettivo le mete ideali per una pausa o per un incontro e offrono un servizio breakfast completo, con una ampia gamma di bevande a base di caffè, the e succhi di frutta, prodotti alimentari freschi, pasticcini, snacks, e tramezzini. Il titolo è presente da tempo nel nostro portafoglio Top Analisti: Questo particolare portafoglio è attualmente uno dei più replicati dai nostri abbonati, e racchiude in un unico modello le raccomandazioni di un pannello di alcuni tra i maggiori analisti e Guru internazionali, presenti nelle migliori classifiche di reddito e performance. Composto attualmente da oltre 60 società internazionali quotate sul Nyse e sul Nasdaq, Top Analisti si è trasformato nel corso degli anni in una vera macchina da reddito, con oltre 250 cedole accreditate ogni anno ai partecipanti e un dividendo incassato in quasi ogni giorno lavorativo dell’anno. Ma come si è comportato Starbucks dal suo collocamento in borsa? Visti i risultati ottenuti, sicuramente oggi la maggior parte degli investitori vorrebbe essere tra quei visionari che hanno creduto nel business e hanno acquistato il titolo al momento della sua prima quotazione nel 1992. Ci sono buone ragioni per pensarlo. Gli investitori che riescono a scoprire nuove linee di business e acquistano azioni in società emergenti leader nei propri settori, possono ottenere nel tempo rendimenti esponenziali. Vediamo cosa hanno realizzato gli investitori Starbucks e che cosa possiamo imparare dagli azionisti del gigante mondiale del caffè.

Starbucks ha lanciato la sua IPO nel 1992 ad un prezzo nominale di 17 dollari per azione. Da allora, il titolo ha subito sei split di azioni in rapporto di due azioni assegnate per ciascuna azione posseduta. La rettifica del prezzo di carico iniziale dopo questi frazionamenti porta il prezzo di apertura delle azioni a poco meno di 0.27 dollari per azione.

Chi avesse acquistato azioni Starbucks per un valore di 10.000 dollari nel 1992, avrebbe ricevuto 588 azioni iniziali (10.000 dollari / 17 dollari = 588 azioni). I sei frazionamenti azionari degli ultimi 28 anni hanno trasformato tale posizione in 37.632 azioni di oggi, senza ulteriori aggiunte di capitale. Con l'attuale quotazione di borsa pari a 98,20 dollari, l'investimento iniziale di 10.000 dollari in Starbucks si è trasformato in un capitale milionario, pari a 3.695.462 dollari!

Per un investitore che ricerca una rendita passiva potenzialmente in grado di integrare i propri redditi Starbucks avrebbe potuto addirittura finanziare completamente un pensionamento. Soprattutto, questa pensione si sarebbe potuta ottenere senza dover vendere una sola azione. Ciò è stato possibile a causa del reddito da dividendo del titolo. Oggi, gli investitori Starbucks guadagnano 1.80 dollari per azione ogni anno solo come dividendo, suddiviso in quattro rate trimestrali da 0,45 dollari ciascuna, con una rendita di 16.934 dollari ogni tre mesi, pari a 5.644 dollari al mese e 67.737 dollari annui! Con questo ritmo, il solo dividendo paga oggi agli azionisti ogni trimestre un capitale più elevato del loro investimento iniziale. 

Si tratta del potente effetto dell' interesse composto generato nel periodo. Albert Einstein definiva l'interesse composto come l'ottava meraviglia del mondo, affermando: “Chi lo capisce guadagna, chi non lo capisce paga”. Con un rendimento del 15% anno, un capitale raddoppia ogni cinque anni e quadruplica ogni dieci anni, creando quello che molti definiscono come l'effetto palla di neve. Se prendiamo una piccola palla di neve (dividendi) e la facciamo rotolare giù da una montagna, questa accumulerà progressivamente altra neve diventando sempre più grande fino ad assumere dimensioni enormi (effetto composto).

Ho predisposto un file Excel per calcolare quanti anni sono necessari per accumulare un capitale finale di un milione di euro partendo con un capitale iniziale di 50.000 euro, a diversi tassi di interesse. Come si evidenzia dalla elaborazione sotto, con un interesse del 5% annuo, raggiungeremo l'obiettivo appena nel lontano 2082, dopo 62 anni. Con un interesse del 10%, raggiungeremo il traguardo tra 32 anni, nel 2052. Con un interesse del 20% annuo (risultato medio annuo di Berkshire Hathaway, holding di Warren Buffett dal 1962 ad oggi) sono necessari soltanto 17 anni e raggiungeremo l'obiettivo già nel 2037. Tra il 5% e il 20% composto c'è una sostanziale differenza di ben 45 anni di tempo prima di raggiungere l'obiettivo.


Queste riflessioni sono una delle ragioni per cui è nato Dividendi.org, il blog, con il quale già da diversi anni sto condividendo con tutti i lettori iscritti e abbonati, il mio viaggio verso una completa indipendenza finanziaria investendo in un portafoglio di titoli di qualità a dividendi crescenti, con l'obiettivo di creare nel tempo una stabile rendita passiva, in grado di coprire interamente le mie uscite mensili.

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