venerdì 23 settembre 2011

Dieci titoli con dividendo superiore al 10% - Tecniche avanzate per battere il mercato

Dieci titoli con dividendo medio al 16%? La forte volatilità di queste ultime sedute ci induce a ricercare titoli ad alto dividendo capaci di sovraperformare con qualsiasi andamento di mercato. Se è vero che la crisi in zona euro ha fatto scendere le quotazioni delle borse, questo fenomeno ha generato in parallelo un forte aumento dei dividendi dei titoli azionari. Il trend è facile da spiegare: ipotizziamo un titolo con quotazione prima della crisi a 100 euro e dividendo di 5 euro. A questi livelli, il rendimento percentuale (dividend yield) si attesta quindi ad un 5%. Supponiamo che ora quel titolo, a causa dei recenti ribassi quoti oggi 70 euro e che il dividendo sia rimasto costante a 5 euro. Il dividend yield passa quindi al 7,1% (5 su 75), con un aumento del 42% a fronte di un calo del titolo di -30%. In sintesi, i ribassi delle borse sono inversamente proporzionali all'aumento dei rendimenti delle azioni. Questo semplice ragionamento ci ha spinto a ricercare sul mercato un ristretto gruppo di titoli TOP con rendimenti da dividendo ai massimi livelli di mercato e a testare l'efficacia di questa strategia nel corso degli ultimi 11 anni, dal 2000 ad oggi.

Abbiamo pertanto applicato i seguenti parametri di ricerca:

1) Mercati selezionati = NYSE, NASDAQ e AMEX

2) Prezzo attuale dei titoli superiore a 10 dollari (in genere negli Usa i titoli a bassa quotazione presentano volatilità troppo elevate)

3) Capitalizzazione maggiore di 500 milioni di dollari (per eliminare le small cap dalla selezione)

4) Rating dei broker = STRONG BUY, BUY O HOLD

5) Dividendo attuale superiore a 8% annuo

venerdì 16 settembre 2011

Come ottenere il 27% annuo con una facile tecnica che punta ai dividendi - Aggiornamento

clicca per ingrandire
Questo articolo riprende ed aggiorna un nostro precedente report del 6 gennaio scorso, che ha riscosso un particolare interesse tra i nostri lettori ed investitori a dividendo. L'articolo è stato infatti il più cliccato nel corso del 2011 tra tutti quelli pubblicati dal nostro portale. Abbiamo pertanto deciso di riprendere l'analisi di questa metodologia di ricerca dei migliori titoli internazionali a dividendo, con un aggiornamento ad oggi delle performance ed una estensione del back test andando indietro fino al 2001. Lo studio degli ultimi 10 anni sul portafoglio ci ha riservato delle sorprese positive: dal 05/01/2001 ad oggi, con questo semplice portafoglio da cassettisti siamo riusciti a realizzare un rendimento composto pari al 27,7% annuo. Un capitale di 10.000 dollari investito nel portafoglio è più che decuplicato nel periodo ($115.057 con dividendi reinvestiti), nonostante la difficile situazione dei mercati azionari internazionali a cavallo tra il 2007 e il 2009. Lo stesso capitale investito sull'indice S&P500 nello stesso periodo sarebbe oggi appena superiore alla pari ($11.251). La performance che abbiamo ottenuto risulta ancora più interessante per tre ragioni:

1) Abbiamo selezionato soltanto Blue Chips, ovvero alcune delle aziende a maggiore capitalizzazione, tutte appartenenti all'indice S&P500 contenente le 500 principali società quotate a Wall Street, facilmente negoziabili con qualsiasi banca o intermediario di trading online.

2) Abbiamo considerato soltanto 5 società, selezionando all'interno dell'indice quelle con il dividendo più elevato.

3) Abbiamo mantenuto i titoli in portafoglio per 12 mesi, cambiandoli soltanto una volta all'anno, con un turnover molto contenuto.

Il nostro lavoro è partito da uno studio effettuato da John Slatter nei primi anni 80, denominato "Dogs of the Dow". Secondo questo analista, per battere il mercato bastava acquistare al primo di gennaio di ogni anno i 10 titoli dell'indice Dow Jones con il dividendo più elevato e mantenerli in portafoglio senza variazioni fino all'anno successivo, per rifare poi una nuova selezione. Questa facile tecnica, secondo Slatter, dal 1928 al 2007 ha messo a segno una performance annua composta del 13,2%, contro un rendimento dell'indice pari 10,6% annuo nel periodo. Partendo da questa base, abbiamo riadattato lo studio portandolo sull'indice S&P500 e rendendolo ancora più aggressivo limitando la selezione soltanto a cinque titoli. In sintesi, abbiamo creato un "Dogs Five of The S&P500", ovvero una tecnica per investire sui cinque titoli  a maggiore dividendo  appartenenti all' importante indice Usa.
Come accennato in precedenza, i risultati sono stati particolarmente rilevanti, con un risultato ampiamente superiore al 20% annuo composto, includendo anche tutte le fasi negative dei mercati e battendo numerose e diverse tecniche di portafoglio più sofisticate.

lunedì 5 settembre 2011

Nuovo titolo difensivo: 41 anni di aumenti del dividendo e +11800% in borsa dal 1972

La nuova società selezionata oggi da dividendi.org è Sysco Corp, quotata sul Nyse con simbolo SYY.

Descrizione del business: Fondata nel 1969, con quartier generale a Houston, Texas e oltre 45.000 dipendenti, l’azienda è un colosso del settore alimentare con 180 filiali in tutti gli Stati Uniti. La società, attraverso le sue controllate produce e distribuisce un'ampia gamma di prodotti alimentari ed altri prodotti specifici destinati principalmente al settore della ristorazione. Tra i vari prodotti, l'azienda distribuisce una linea di surgelati, tra i quali carni, piatti già preparati, frutta, verdure cotte e dessert, una linea di cibi freschi prodotti giornalmente, cibi essiccati, bevande e specialità alimentari importate da altri paesi. La società fornisce inoltre altri prodotti collegati alla sua linea produttiva, incluso confezioni in carta, prodotti e utensili da cucina, forniture complete per ristoranti, cucine e attrezzature per mense. I clienti principali della società sono ristoranti, ospedali, cliniche specializzate, scuole, college e università, alberghi e motel in tutte le principali città degli Stati Uniti e del Canada.

Trend del dividendo: La società vanta un importante primato nei confronti dei suoi azionisti, con aumenti del dividendo per 41 anni consecutivi (clicca su storico dividendi). Il dividendo attuale è pari al 3,8% annuo, corrisposto in quattro rate trimestrali, con un Pay Out pari al 53%. Il Pay Out indica la percentuale dell’utile annuo destinata agli azionisti come dividendo. In generale, sono da preferire società che mantengono livelli di Pay Out più contenuti, a garanzia di stabilità delle cedole anche per il futuro. Negli ultimi 10 anni il tasso di crescita del dividendo è stato pari al 15,3% annuo composto. Ipotizzando per il futuro gli stessi tassi di crescita conseguiti nell’ultimo decennio, tra dieci anni il dividendo potrebbe già attestarsi al 15,7% per superare il 50% annuo tra 20 anni.

sabato 3 settembre 2011

Battere la crisi con le migliori società mondiali a dividendo – Universal Corp 4,7% annuo

La nuova società selezionata oggi da dividendi.org è Universal Corp, quotata sul Nyse con simbolo UVV.

Descrizione del business: Fondata nel 1918 e quartier generale a Richmond Virginia, con oltre 26.000 dipendenti, l’azienda opera nella selezione, acquisto, lavorazione, confezionamento, stoccaggio, fornitura, e trasporto di foglie di tabacco per conto delle maggiori multinazionali del settore. La società opera direttamente in oltre 30 paesi. Website: http://www.universalcorp.com

Trend del dividendo: La società vanta un importante primato nei confronti dei suoi azionisti, con aumenti del dividendo per 40 anni consecutivi (clicca su storico dividendi). Il dividendo attuale è pari al 4,7% annuo, corrisposto in quattro rate trimestrali, con un Pay Out pari al 38%. Il Pay Out indica la percentuale dell’utile annuo destinata agli azionisti come dividendo. In generale, sono da preferire società che mantengono livelli di Pay Out più contenuti, a garanzia di stabilità delle cedole anche per il futuro. Negli ultimi 10 anni il tasso di crescita del dividendo è stato pari al 4,3% annuo composto. Ipotizzando per il futuro gli stessi tassi di crescita conseguiti nell’ultimo decennio, tra dieci anni il dividendo potrebbe già attestarsi al 7,2% per raggiungere l’11% annuo tra 20 anni.